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Castello di San Sergio

Camere Disponibili

Dependance Palinuro

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Palinuro, il mitico nocchiero di Enea, naufrago dopo aver invocato invano i propri compagni, rimane per tre giorni in balia del Noto fino all’approdo sulle spiagge d’Italia, dove troverà ad attenderlo non la salvezza ma una fine crudele: catturato dalla gente indigena, viene ucciso e il suo corpo abbandonato in mare.

Veniva così soddisfatta la richiesta di Nettuno, dio del mare, che nel momento stesso in cui accordava a Venere il proprio aiuto per condurre in salvo la flotta di Enea sulle coste campane, aveva preteso per sé in cambio una vittima: La Sibilla lo confortò assicurandogli che quelli stessi che l’uccisero, avrebbero dato ben presto sepoltura alla sua spoglia, e che avrebbero eretto un tempio sul promontorio, detto capo Palinuro, estrema sporgenza della pseudopenisola del Cilento, fra i due golfi di Salerno e di Policastro. Si calmò allora l’angoscia nella pallida faccia di Palinuro, confortato dal pensiero di quella terra che avrebbe eternato il suo nome. Una splendida dependance con ingresso autonomo e vista panoramica direttamente sul Golfo di Palinuro, che da il nome a questa fantastica camera. Presente un confortevole camino per intimi soggiorni invernali.

TV, free internet wi-fi, frigo-bar, cassaforte, bagno autonomo, finestra e ampio giardino vista mare, ingresso autonomo, ricambio biancheria e riassetto giornaliero.

Dependance Aphrodite

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Aphrodite o Venere, la dea dell’amore, della bellezza, della sessualità, della sensualità, della lussuria e dei giardini, dà il nome a questa splendida camera. Il mirto, la rosa, la colomba, il passero ed il cigno erano a lei sacri.

In estate la freschezza delle mura antiche del Castello vi faranno vivere tutto il benessere della storica dimora. Aphrodite vi aspetta.

Servizi inclusi

TV, free internet wi-fi, condizionatore, frigo-bar, bagno autonomo, finestra e ampia terrazza vista mare, ingresso autonomo, ricambio biancheria e riassetto giornaliero.

Circe

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Ulisse, nel risalire la costa italiana, giunge all’isola di Eea. Ulisse sbarcò sull’isola insieme ai suoi uomini che mandò in avanscoperta in un giro di ricognizione. Guidati dal fido Euriloco vennero attirati dal suono dolcissimo della voce della maga fino al suo palazzo. Circe offrì ai marinai di Ulisse un lauto pasto e del vino drogato che loro, ingenuamente, accettarono. Questo li rese impotenti davanti alla sua magia. Circe li toccò uno ad uno con la sua bacchetta magica e li trasformò in porci.

Con il tempo Circe si innamorò di Ulisse e decise di aiutarlo nel suo viaggio verso Itaca lasciandolo ripartire con la sua nave.

TV, free internet wi-fi, frigo-bar, cassaforte, bagno autonomo, finestra panoramica, ricambio biancheria e riassetto giornaliero.

Athena

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Figlia di Zeus e della sua prima moglie Metide, Athena era la dea della sapienza, particolarmente della saggezza, della tessitura e delle arti. I suoi simboli sacri erano la civetta e l’ulivo. la sua sapienza rivive in questa camera suggestiva.

Unica nel suo genere, questa camera è un incontro di poesia e bellezza. Arredo in stile originale in ferro battuto e legno, angolo “sapienza” con scrivania e feritoie ad angolo per contemplare il paesaggio, sono ispirazione di saggezza e benessere psichico.

Servizi inclusi

TV, free internet wi-fi, aria condizionata, frigo-bar, cassaforte, bagno autonomo, finestra vista mare, ricambio biancheria e riassetto giornaliero.

Nausicaa

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Nausicaa, figura della mitologia greca che simboleggia generosità e accoglienza, dà il nome a questa meravigliosa camera. Nel libro VI dell’Odissea si narra di una Nausicaa che, consigliata da Atena, gioca a palla presso una riva con le proprie ancelle. D’un tratto un naufrago nudo esce da un cespuglio: Ulisse. Mentre le ancelle fuggono impaurite, Nausicaa accoglie con eleganza e cortesia lo sconosciuto che invoca la sua misericordia.

Nello splendore dell’arredamento in legno e ferro battuto potrete rivivere le emozioni di queste terre incantevoli, dedicandovi al relax e alla cura del vostro benessere. Dalla feritoia sulle mura esterne potrete ammirare il panorama eccezionale, come tanti secoli fa gli abitanti del Castello controllavano il territorio circostante.

TV, free internet wi-fi, aria condizionata, frigo-bar, cassaforte, bagno autonomo, finestra vista mare, ricambio biancheria e riassetto giornaliero.

Eos

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Eos, dea greca dell’aurora, era figlia di due antiche divinità della luce, due titani, Iperione e Tea. Essa conduceva un carro guidato da rapidi destrieri, guidando la luce attraverso il cielo. Al mattino diventava Emera e verso il tramonto era Esperide. Eos era sorella di Elio, il sole, e di Selene, la luna. Era moglie di Astreo, da cui ebbe i venti Zefiro, Borea, Noto e Apeliote.

Aveva molti amanti, Eos, che spesso rapiva tra gli uomini. Fu amante di Zeus, da cui ebbe una figlia di nome Ersa, dea della rugiada.

Eos si affaccia sul lato interno del Castello, sullo splendido borgo di Centola. Gode di colori meravigliosi all’alba, da cui il nome per l’appunto Eos, dea dell’aurora.

TV, free internet wi-fi, frigo-bar, cassaforte, bagno autonomo, finestra panoramica, ricambio biancheria e riassetto giornaliero.

Calipso

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“L’ultimo viaggio di Ulisse e il mare azzurro che l’amò, più oltre spinse Odisseo, per nove giorni e notti, e lo sospinse all’isola lontana, alla spelonca, cui fioriva all’orlo carica d’uve la pampinea vite.” Un giorno Ulisse, scampato al vortice di Cariddi, approdò sull’isola e Calipso se ne innamorò. Ella lo amò e lo tenne con sé per sette anni offrendogli invano l’immortalità. Ulisse conservò fino alla fine, in fondo al suo cuore, il desiderio di tornare ad Itaca, e non si lasciò sedurre.

Lasciatevi sedurre dalla ninfa Calipso, dove nulla è come sembra. Ogni oggetto in questa camera ha una storia da raccontare, e ad ogni sguardo seduce e affascina i suoi visitatori. Situata sul versante sudoccidentale del Castello, rivela uno splendido panorama dall’ampia finestra.

TV, free internet wi-fi, frigo-bar, cassaforte, bagno autonomo, finestra panoramica, ricambio biancheria e riassetto giornaliero.

Penelope

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Il mito dell’Odissea attraversa la costa di Palinuro, e Penelope, moglie di Ulisse, dà il nome a questa bellissima camera. Penelope attese per vent’anni il ritorno del marito Ulisse, partito per la guerra a Troia, evitando di scegliere uno tra i proci, nobili pretendenti alla sua mano, anche grazie al famoso stratagemma della tela: di giorno tesseva il sudario per Laerte, padre di Ulisse, mentre di notte lo disfaceva. Avendo promesso ai proci che avrebbe scelto il futuro marito al termine del lavoro, rimandava all’infinito il momento della scelta.

Il calore dell’arredamento in legno, scrupolosamente conservato e curato dall’epoca delle origini, rivive in questa camera storica del Castello. Nulla è lasciato al caso, e la finestra con vista sullo splendido panorama naturale e sulla costa Palinurese dà un tocco di suggestione unico.

TV, free internet wi-fi, frigo-bar, cassaforte, bagno autonomo, finestra vista mare, ricambio biancheria e riassetto giornaliero.

Bed and Breakfast
Palinuro
Via Colle San Sergio, 84051 Centola SA, Italia
(+39) 0974.931362

Castello di San Sergio

La tenuta feudale San Sergio, secondo il sacerdote Don Giuseppe Stanziola, parroco di Centola, prese il nome dalla cappella di San Sergio ivi dislocata. I feudatari di Centola furono i Rosso i quali ebbero la prima signoria, poi Giacomo della Morra, i Di Sangro, con Carlo e Alfonso, visti nel 1456, quando sempre secondo lo Stanziola, vi costruirono la cappella denominata San Sergio.

Poi vennero i Caracciolo, di nuovo i Di Sangro con Sigismondo e Ippolita che tra il 1532 e il 1535 vi costruirono un piccolo maniero.

Ritornarono alla fine del 1500 ancora i Rosso che, nel 1602, con Ascanio Rosso e poi la figlia Maria, cedettero il Feudo a Mario Rosso e da questi passò a Fulvia Scondito che, nel 1622, per 12000 ducati, vendette il feudo a Domenico Pappacoda, Marchese di Pisciotta e feudatario già di Molpa e Palinuro.

Vuolsi che la trattativa avvenne proprio nel maniero di San Sergio, con da una parte il sacerdote Don Luca De Angelis e dall’altra un’amica della Scondito, Sofia Scannuzzi. La situazione economica della Scondito si era appesantita da molti debiti, dovuti alla sua fragorosa vita di bella donna.

Sulla cappella di certo vi era la rendita della badia di Centola, ed era retta da un sacerdote.

Sappiamo che nel 1587 era il sacerdote Don Oreste Cerulli fino al 1598, data delle sue dimissioni. Nel 1613 troviamo rettore Don Gianpaolo De Damiano (dimissionario) che lasciò per paura del cattivo stato in cui versavano le mura della cappella.

Dall’anno 1622 fino al 1626 la cappella scomparve lasciando in piedi solo qualche rudere; morto il feudatario Giuseppe Pappacoda nel 1773, Principe di Centola e Marchese di Pisciotta, ereditò titoli e beni l’unica figlia Giovanna Pappacoda morta nel 1809.

Giovanna Papacoda sposò il Principe Giovancarlo Doria D’Angri; di fatto donna Maria Antonia Doria, erede della Pappacoda vendette il fondo di San Sergio e altre piccole proprietà all’agente del feudo Giovanni Angelo Rinaldi nel 1820.

Giovanni Angelo Rinaldi morì nel 1852, celibe, lasciando San Sergio a suo nipote Achille Rinaldi (1823-1876) uomo molto fattivo e positivo; praticamente, sempre al dire di Stanziola, fu lui a trasformare quel piccolo maniero in un palazzo con strutture simili ad un castello.

Morto il suddetto Achille, San Sergio passò al figlio Giovanni che a sua volta lo cedette al figlio Achille nato nel 1880 e morto celibe nel 1933. Erede delle sue proprietà restarono le sorelle; una di queste ebbe San Sergio, ed il suo figlio Michele De Agostinis ereditò il Castello.

Dopo la morte di Michele, la figlia Silvia De Agostinis ha l’idea di trasformarlo in B&B e oggi, con i suoi figli Vincenzo e Maria, ne è l’attuale proprietaria.

Termini & Condizioni di Castello di San Sergio

Servizi di Castello di San Sergio

  • ACCESSIBILE PER DISABILI
  • FREE WIFI
  • FUMARE NON E' CONSENTITO
  • TERRAZZA/GIARDINO
  • TV SCHERMO PIATTO

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Castello di San Sergio Palinuro

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